Strage Capaci, perquisizioni a Report dopo l'inchiesta
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Strage Capaci, perquisizioni a Report dopo l’inchiesta

Murales Falcone Borsellino

Dopo il servizio sull’inchiesta giornalistica sulla strage di Capaci arrivano le perquisizioni a Report in studio e a casa di Mondani.

La notizia è stata diffusa dal presentatore del programma di Rai3 Sigfrido Ranucci su Facebook e confermata dagli ambienti investigativi. Dopo un servizio trasmesso nel programma Report di ieri, è arrivato personale dalla Dia di Caltanissetta, su mandato della Procura Nissena, a perquisire l’abitazione dell’inviato di Report, Paolo Mondani che ha eseguito l’inchiesta e la redazione di Report.

Nel suo post su Fb, il giornalista scrive: “Il motivo sarebbe quello di sequestrare atti riguardanti l’inchiesta di ieri sera sulla strage di Capaci nella quale si evidenziava la presenza di Stefano delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale, sul luogo dell’attentato di Capaci. Gli investigatori cercano atti e testimonianze anche su telefonini e pc”.

Il procuratore di Caltanissetta, De Luca, sottolinea che la “perquisizione non riguarda in alcun modo l’attività di informazione svolta dal giornalista, benché la stessa sia presumibilmente susseguente ad una macroscopica fuga di notizie, riguardante gli atti posti in essere da altro ufficio giudiziario” mira quindi solo a “verificare la genuinità delle fonti” e non si ritiene il giornalista un indagato.

Murales Falcone Borsellino
Murales Falcone Borsellino
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L’inchiesta fa luce per la magistratura

L’inchiesta di Report, che ha scatenato l’arrivo della Direzione investigativa antimafia, ha mostrato i legami tra l’estrema destra e uomini della mafia nell’omicidio del magistrato Giovanni Falcone nella strage di Capaci. La procura di Caltanissetta ora vuole verificare la veridicità delle fonti per far luce ad un altro buco narrativo sull’omicidio di Falcone, la sua scorta e sua moglie a distanza di 30 anni.

Il presentatore di Report ha inoltre postato su Facebook che la perquisizione della Dia dall’inviato Mondani era firmata il 20 maggio, prima della messa in onda del servizio. “Da parte nostra c’è massima collaborazione. Siamo contenti se abbiamo dato un contributo alla magistratura per esplorare parti oscure. Il collega Paolo Mondani aveva già avuto un colloquio con il procuratore. Noi siamo sempre stati collaborativi con la giustizia, pur garantendo il diritto alla riservatezza delle fonti. Il decreto di perquisizione riporta la data del 20 maggio, cioè tre giorni prima della messa in onda del servizio.

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ultimo aggiornamento: 24 Maggio 2022 12:48

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